Doverosa Nota

Brianna Berenice Byrne non esiste e così la sua famiglia.
Tutto quello che viene riportato su queste pagine virtuali, quindi, non è realmente successo.
È frutto della fantasia di un gruppo di players che si divertono.

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martedì 31 dicembre 2013

Haniel, l'Amorevole



Haniel, Dio è Benevolo. Haniel, l'Amorevole. || Arcangelo nel Coro dei Principati. Potenza dell'Amore e della Bellezza. || Identità Umana: George Swinton. || Capelli: castani. || Occhi: Castani. || Altezza: 1.81 m. || Peso: 83 kg. || Arma di Luce: Una Mazzafrusto lunga 81 centimetri con una sfera chiodata. || Allineamento: Legale Buono.
L'Arcangelo Haniel aveva compreso in fretta l'eccezionalità del genere Umano: aveva scrutato da siderali distanze quegli esseri evolversi sino a porsi domande che nessuno, neppure gli eterni fratelli, avevano mai formulato.
Aveva capito perché il Padre li amasse tanto, perché Lucifero avesse cercato di sedurli, di corromperli: gli Uomini erano stati impregnati di creatività, erano i soli a poter plasmare la nuova bellezza.
Haniel non era stato attratto dalla materia: era lo spirito a mostrarsi al suo sguardo, erano i sentimenti a descrivere l' individuo, erano le intenzioni a nobilitarlo e poco gli era apparso prezioso come l'amore.
Era convinto che la Bellezza fosse la naturale risposta all'Amore e che solamente l'Amore avrebbe aiutato gli Angeli e gli Uomini a glorificare il Padre.
Aveva lasciato con reticenza la dimora celeste, perché rimanere a lungo a contatto con l'iniquità dei Mortali gli era intollerabile, comunque si era attenuto agli ordini.
Nell'antica Babilonia, Haniel aveva aiutato i sacerdoti preposti allo studio della volta celeste, inoltre aveva recato consiglio ai dottori e agli aedi.
Aveva donato la sua energia a coloro che aveva protetto, rendendoli sani e longevi.
Aveva ammaestrato l'Umanità sull'armonia del Creato, su come trarre giovamento dalle erbe, dall'acqua, dai cristalli cercando, parimenti, di instillare la curiosità per l'equilibrio inviolabile della Natura e con rammarico aveva constato che spesso l'Uomo dominava, distruggeva ciò che non riusciva a capire, a imitare.
Trascorrevano i millenni, Haniel era di animo pacifico, la sua devozione al Padre non conosceva incrinature, né azioni empie gravavano sulla condotta dell'Arcangelo conosciuto come Haniel, l'Amorevole, il Soccorritore, l'Ispiratore.
Non bramava la distruzione di Lucifero, sapeva che sarebbe stata fatta giustizia, che il Traditore sarebbe stato scagliato nell'Abisso, che le sue menzogne sarebbero state cancellare perché Haniel non conosceva la fretta, perché Haniel amava scrutare i sentimenti germogliare nelle anime, le idee svilupparsi sino a divenire arte, progresso, sino a essere la Bellezza.
Lucifero, però, non aveva certo scordato il fratello rilucente nella Grazia che lo scacciava dal Paradiso e seppe come colpire: Haniel amava l'Umanità, il suo merito sarebbe divenuta la sua rovina.
C'era una donna scozzese, Rebecca McNeill, avventata, bellissima e brillante. Era vicina all'uomo che Haniel voleva guidare, un animo sensibile, fantasioso con un intero mondo racchiuso nella sua mente.
Quell'uomo era Malcolm Byrne, il suo talento letterario era come un tesoro inestimabile per Haniel.
L'Arcangelo, infine, posò lo sguardo sulla fidanzata di Malcolm, vide quanto era bella e la desiderò.
Volle introdursi nella vita di entrambi, sebbene fossero sposati e innamorati.
Volle stare accanto a Rebecca, udire la voce, ammirare il suo sorriso e la sua brama crebbe, oscurò il suo compito, lasciò che Malcolm concepisse meravigliose storie senza trovare il coraggio di mostrarle e Haniel sfruttò la derivante frustrazione che lo rendeva introverso anche con la moglie.
Nacque un figlio, Alfred che unì la coppia. Scoppiò la Prima Guerra Mondiale che costrinse Malcolm a partire, a rischiare la vita, a uccidere e lo strazio del suo cuore gentile non aveva parole non per sé, non per la moglie.
Haniel non rispose a questo appello, alla disperazione di una creatura di pace travolta dalla guerra.
Rebecca non era volubile, però non possedeva un animo risoluto: aveva bisogno di qualcuno al suo fianco con cui condividere i doveri, era schiacciata dalle responsabilità, angosciata dalla sorte di Malcolm, dato per disperso in Francia, da Alfred che chiuso in un mutismo doloroso rifiutava persino i suoi abbracci.
Cedette tre volte alla passione che aveva tentato di soffocare. Haniel tradì il Padre, rese una donna adultera, lasciò un protetto in balia del Male, mancò di compiere il proprio dovere e per causa sua, Malcolm non divenne un romanziere, anzi amareggiato dalla vita si chiuse nel suo universo di sogni. Haniel cadde come tanti altri prima di lui.
Rebecca accarezzò l'idea di togliersi la vita, consapevole di aver tradito l'uomo che amava, però Haniel riuscì a distoglierla dal suo malsano intento, salvando così anche la figlia appena concepita.
Straziato dal rimorso, furibondo per l'esilio, confuso da quel mondo mai realmente vissuto, decise di eclissarsi: abbandonò la Scozia per quattordici anni.
Quando seppe di aver generato una Nephilim, Haniel volle conoscerla.




Haniel aveva assunto l'identità umana di George Swinton, sbarcava il lunario correggendo articoli di giornale e si dedicava all'arte, appena gli era concesso.
Era entrato a far parte della Schiera di Londra, dove aveva imparato a frenare i nuovi, distruttivi aspetti della sua personalità. Trovò nella Knjiaz, la sua guida ben più aperta e tollerante del capo della Cerchia a Edimburgo.
Attese, ascoltò la Knjiaz che gli raccomandava la prudenza, gli altri Graf e Bojar gli consigliarono di essere saggio, di non avere alcun contatto con la Nephilim ma Haniel sentiva crescere la curiosità.
Sparì di punto in bianco, raggiunse la Scozia per scoprire che la famiglia Byrne era unita, che Alfred e Brianna venivano educati in prestigiosi collegi religiosi, spiando Rebecca e Malcolm arrivò sin sulla soglia dell'istituto di sua figlia. Si fermò, valutò il da farsi.
George Swinton ottenne dei falsi documenti che lo riconoscevano quale sacerdote della Chiesa Cattolica, si presentò alla Madre Superiora e preside della scuola come valido sostegno per l'anziano padre Ernest, confessore delle suore e delle studentesse, si offrì di insegnare Disegno alle fanciulle. Perplessa, la donna accettò.
Haniel vide sua figlia nel corridoio che portava al refettorio: era una ragazzina dai capelli scuri e gli occhi vivaci, il suo sorriso era radioso, la sua dolcezza traspariva dal viso giovanissimo e bello.
Un Angelo non è creato per essere genitore, eppure in quel preciso istante, Haniel pensò che un Abominio non potesse avere quell'aspetto.
Non aveva partecipato all'Epurazione, né l'aveva giudicata, s'era astenuto dall'osservare la strage ma aveva sempre ignorato i Nephilim, considerandoli alla stregua di errori che sarebbero stati cancellati dal tempo.
La fine della violenza, era stata un sollievo per l'Arcangelo che non voleva che i suoi fratelli si tormentassero oltre, ma l'interesse verso la loro progenie non era accresciuto.
Ora, scopriva di aver infranto nuove regole per accostarsi a una di loro. Questo lo riempiva di meraviglia e di sofferenza.
Brianna aveva un'indole pacifica, era dotata di una straordinaria sensibilità, era intelligente e altruista, comprensiva e piena di entusiasmo, era quasi impossibile non provare della tenerezza per un essere così innocente e Haniel, senza accorgersene, si affezionò alla prova materiale del suo fallimento.
In veste di prete e di insegnante, instaurò con lei un legame di fiducia, si accorse pure che Brianna era molto legata ai genitori, valutò l'ipotesi di svelarle la verità ma la prospettiva di sconvolgerla finì per scoraggiarlo.
Trascorsero tre anni, forse non furono i più sereni di Haniel ma si rivelarono i più luminosi per George Swinton: poteva ammaestrare giovani all'amore per l'Arte, per Dio che era fonte di Amore e perciò di Bellezza, seguiva i progressi di Brianna e ne andava orgoglioso.
Giunse, infine, una lettera della Knjiaz: un accorato appello, più che un ordine, a scegliere uno stile di vita più consono, senza turbare l'esistenza di una creatura inconsapevole del proprio fato.
Haniel capì, seppe di non avere spazio nella vita della figlia e che con la lontananza avrebbe sanato anche le ferite nel suo animo, avrebbe dimostrato a Dio di essere disposto a pagare per gli sbagli commessi.
Rassegnò le dimissioni, ritornò a Londra, dove fu degradato a Shljaxta e non batté ciglio, si impegnò nell'aiutare la Schiera, nel mostrare rinnovata lealtà, quindi a cinquant'anni dalla sua Caduta fu dichiarato Graf.
Vive tutt'ora a Londra, affiancando la Knjiaz nella veste di Baron. È ritenuto un buon diplomatico, adatto a interagire con altre specie, al contempo è temuto avversario dei Demoni, quando si rende necessario.
Ha saputo che Brianna è Nihael, Ethevyn a Capo della Fratellanza di New Orleans, anche di questo è fiero.
In maniera graduale, tramite l'aiuto di Nathaniel e di un Fallen, Brianna è riuscita a perdonare il padre naturale, a renderlo partecipe della propria esistenza tanto da invitarlo alle proprie nozze, da presentargli i nipoti, Heath ed Hester Hunt e da gettarlo nella più cupa disperazione, alla notizia della sua morte.
Oggi, Haniel e Brianna si sentono praticamente tutti i giorni con sms e chiamate skype. La Nephilim lo chiama 'Padre Gabriel'.

Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa e insanabilmente malato; chi lo può conoscere?
Io, l'Eterno, investigo il cuore, metto alla prova la mente per rendere a ciascuno secondo le sue vie secondo il frutto delle sue azioni.