Sono ritornata. Shane ha
recuperato la mia anima, ha dato il mio corpo la scintilla che s'era
bruscatamene spenta.
Il primo barlume di
consapevolezza è stato per i miei figli, ho ricordato i loro volti
addormentati, ho avvertito la necessità di vederli, di tenerli fra le
braccia, cullarli mentre erano svegli. Ho compreso, perché il mio
spirito non avesse pace: Hester, Heath hanno bisogno di me o forse,
io desidero convincermene perché alla prova dei fatti, i gemelli
erano puliti, profumati, sfamati.
Sono a casa, adesso. Sono
circondata dalle persone che amo, dovrei sentire un senso di pace, di
sollievo, invece sono stanca.
È naturale, dicono,
gradualmente ritornerò ad avere la stessa energia, la medesima
forza, eppure c'è dell'altro. Faccio il possibile, perché nessuno
possa vederlo, avvertirlo però non lo nego a me stessa, c'è
dell'altro, non so definirlo.
Piango, ogni volta che sono sola, piango sino a quando gli occhi non sono gonfi e la testa pulsa di dolore, piango senza mangiare un boccone, distesa sul divano.
Piango, ogni volta che sono sola, piango sino a quando gli occhi non sono gonfi e la testa pulsa di dolore, piango senza mangiare un boccone, distesa sul divano.
«Sento come se un
pezzetto di me fosse perduto.» ho detto ad Haniel, l'unico a cui
abbia pensato di confidare una cosa talmente complessa e dolorosa.
Gli ho telefonato barricata al terzo piano, con Beren e Luthien
sistemati sul mio grembo.
«È impossibile, gli
Stregoni non fanno lavori a metà.» ha ribattuto in tono pratico:
«Sei te stessa, ma forse qualcosa è semplicemente cambiato. Hai
cento anni, Brianna, se non ti evolvessi nel tempo, saresti una
creatura sciocca e inutile, ma tu non sei né l'una, né' l'altra.
Dimmi, cosa c'è?» ha chiesto.
Sono scoppiata in lacrime
ed è stata la mia replica, perché Haniel non ha fatto pressione. Io
non so spiegare in che senso possa essere cambiata, quale granellino
della mia personalità abbia preso un'altra direzione, però è
accaduto.
Trovo conforto nella
stanza dei bambini, osservo la loro innocenza, progetto un futuro che
sia sgombro da nubi, un avvenire di ostacoli sormontabili, mi chiedo
se Nathaniel avverta qualcosa o sia troppo chiuso nelle sue emozioni
per badare ai miei stati d'animo.
Non è empatico, non può
sapere cosa si prova a sentire la rabbia, il dolore, il rimpianto
altrui, quando distende la mano verso di me, soffoco l'impulso di
raggomitolarmi di lato, di rimanere con le mie riflessioni, senza
essere travolta dai suoi sentimenti negativi, in silenzio, senza
farlo notare per timore che una sillaba, un sospiro, finiscano per
generare una discussione che non potrei sostenere.
Rimango sveglia, preparo la colazione, sistemo
Hester e Heath, li tengo svegli perché salutino il papà, talvolta
anche Madison; cucino e chiedo dei miei fratelli.
«Ne hai parlato con
Nathaniel?» è la domanda che mi fanno anche i fili d'erba attorno
alla Sede.
Non l'ho fatto, per ora.
Voglio parlare con Nathaniel, stavolta, non importa quale sia il prezzo da pagare. Sono sfinita, devo trovare rimparo in lui, dovrebbe essere uno sforzo reciproco, venirci incontro.
Voglio parlare con Nathaniel, stavolta, non importa quale sia il prezzo da pagare. Sono sfinita, devo trovare rimparo in lui, dovrebbe essere uno sforzo reciproco, venirci incontro.
Sono morta in questa
casa, non mi sento a mio agio, qualcosa è cambiato per sempre.
Stavolta non posso farcela da sola.
Dovrebbe essere il primo a saperlo. Dovrebbe essere il primo a
cercare di vedere quanto sappia amarlo, oltre le differenze, oltre i
difetti, oltre gli sbagli.
Stavolta non posso farcela da sola.
Deve solo amarmi,solo dire che ci riusciremo insieme, non importa come ma insieme. O amarmi è la disgrazia della sua vita? Temeva lo fosse per Ariana conoscere lui, ma forse è per lui, avere accanto a me.
Sono stanca, sono
arrabbiata, sono confusa, piango appena sono sola, piango sino a quando non ho mal di testa e scordo di mangiare. Io non sono debole. Nessuno mi renderà debole.
È tempo di affrontare la vita.
È tempo di andare avanti.
È tempo di affrontare la vita.
È tempo di andare avanti.
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