Doverosa Nota

Brianna Berenice Byrne non esiste e così la sua famiglia.
Tutto quello che viene riportato su queste pagine virtuali, quindi, non è realmente successo.
È frutto della fantasia di un gruppo di players che si divertono.

Volete divertirvi con noi?
Venite qui: Winter's Tale GdR

sabato 20 settembre 2014

The Lamb

Iskra non vuole storie d'amore, preferisce leggere le biografie o i romanzi storici. Qualche volta, disegna perché l'ha imparato a scuola, ama i colori però riesce a finire solo i soggetti in bianco e nero, adesso.
Non è riuscita a spiegare la ragione, l'ho intuita cercando lo sguardo sfuggente, insopportabilmente angosciato di una ragazzina di diciannove anni.
L'altra mattina, Iskra è entrata in cucina preceduta da Bilbo, anzi direi scortata da Bilbo, che sa avvicinarsi piano, delicatamente a un'anima lacerata dalla crudeltà del mondo.
È il dono concesso agli animali: vedere oltre l'apparenza, notare i movimenti involontari che noi non cogliano, dare un conforto genuino, istintivo non filtrato dalla pietà umana.
Ho sistemato sul tavolo dei biscotti al burro, una tazza di tea Earl Grey e sono rimasta in silenzio, sperando che la mia aura donasse conforto.
«Grazie.» ha mormorato Iskra, senza il trucco sembra più giovane e più fragile di Ariana: «Nessuno ha mai pensato a fare questo per me.» è riuscita ad aggiungere, spezzettando uno dei biscotti in minuscoli morsi.
Avrei desiderato abbracciarla, ma sarebbe stata una mossa azzardata e controproducente. «Non ringraziarmi.» ho dovuto scandire bene le parole, perché lei potesse capire: «Io sono felice di aiutarti e sono felice di conoscerti.»
Iskra ha sorriso e m'è parsa una vittima innocente, ingannata, strappata alla propria casa, violata nel corpo, umiliata nello spirito, usata da individui senza scrupoli, l'ho vista ansiosa di liberarsi da quei lacci di sofferenza, di affermare la propria identità di essere umano, di persona che merita rispetto, che deve essere ascoltata e nei suoi occhi ho intravisto un barlume di speranza nella bontà altrui.
La mattina successiva, Iskra era nella sua camera e Bilbo è saltato sul letto, segno evidente che stava sonnecchiando, così non l'ho chiamata.
Posato sul tavolo c'era un foglio A4, quando ho visto mi è stato difficile trattenere le lacrime: Iskra mi aveva ritratta, un disegno incredibilmente luminoso.
La commozione mi ha ammutolita, ho mugugnato un «Grazie. É bellissimo. Hai talento.» e lei non ha ribattuto.
Ho preso il ritratto, l'ho messo nel mio ufficio. Vorrei mostrarlo alla Fratellanza, a Nathaniel... Lo farò, ma in quel momento ho ricordato la discussione con Nathaniel, avrei voluto chiamarlo, dirgli di venire a guardare Iskra e poi aggiungere: «Non possiamo salvare tutti. Può darsi che la malavita ti ritrovi e ti uccida, può darsi che tu finisca per drogarti o per venderti ancora. Non possiamo salvare tutti, forse è troppo tardi per te.» e non l'ho fatto.
Se l'avesse vista, con una serie impressionante di cicatrici sulle gambe e sulle braccia, con il viso stanco e segnato dalla violenza, probabilmente si sarebbe reso conto che io devo salvare Iskra, che io farò qualsiasi cosa per darle un futuro migliore, che non lascerò che la speranza si smorzi nello suo sguardo.
Non abbiamo grandi conversazioni, Iskra ed io.
Ero tentata di avvisare Jethro, però ho avuto il dubbio che la professione della ragazza, per quanto intrapresa in condizioni di schiavitù, potesse indisporlo con... Lo spettro della condotta lussuriosa, benché sia certa che la poveretta non traesse alcun piacere dal contatto con i clienti o con il suo protettore.
Sonderò il terreno, nei prossimi giorni.
Iskra sarà al sicuro. Tante ragazze vivono l'inferno in Terra, trovando conforto unicamente nella misericordia del Padre, ma lei avrà un riscatto anche qui perché non sarà considerata un fardello o una merce da passarsi l'un l'altro.
Honey sarà salvata. Troppe ragazze sono usate, al pari di oggetti e gettate come spazzatura, quando compromesse e lei non dovrà aspettare l'abbraccio di Dio per sollevarsi dal sudiciume in cui è precipitata.
Stavolta, non accadrà perché è in mio potere. Stavolta, ci sarà un lieto fine. Lo prometto.


 

mercoledì 10 settembre 2014

Not So Perfect Sometimes...

Nathaniel, sto andando al lavoro.
Non voglio opprimerti. Non voglio irritarti ancora di più.
Ho scritto qualcosa di sbagliato, lo so.
Ti ho chiesto perdono, lo faccio di nuovo.
Io ti amo, io respiro e sorrido e ardo soltanto per te. Nessun altro è pari a te nel mio cuore, perché sei tu il mio cuore.
Non c'è nulla che ti negherei, perché tu di me possiedi tutto.
Sento che sei arrabbiato con Julien, il ragazzo di Ariana. Lo posso comprendere.
Se c'è un problema fra noi, affrontiamolo ma se ci sono altri fattori, io non potrò farmene carico.
Aspetterò la tua risposta, senza farmi sentire o vedere.
Brianna.

Avevo lasciato il cellulare a casa, perdonami tanto e ho avuto una giornata parecchio piena che non mi ha permesso di farci un salto per recuperarlo.
A dire la verità mi sono alzato alle cinque per venire in agenzia...
Non c'è nessun problema tra di noi, Brianna... seriamente.
Mi ha solo dato molto fastidio il tuo appunto sul fatto che siamo nel 2014 e potete mostrare il vostro seno a chi vi pare e piace.
Ora, ti prego, mettiti nei miei panni...
Tu, madre di una ragazzina di dodici anni che mostra le sue forme a tutta new orleans se non al resto del mondo, cosa faresti?
Cosa penseresti?
Ancora di più se ti viene fatto presente che bisogna essere di ampie vedute.
Sono un padre, Brianna... E per quanto io sappia che arriverà il momento in cui loro, entrambe, faranno del loro corpo ciò che vorranno, non posso nascondere il fastidio di vederlo messo in mostra così, alla loro giovane età.
Se tuo padre fosse nato ai tempi nostri e tu avessi fatto una cosa simile, cosa avrebbe fatto lui al mio posto?
Non sono un bigotto, credimi.
So che Madison è molto sveglia e si vede con i ragazzi.
So che probabilmente anche Aria ha avuto le sue prime esperienze e probabilmente proprio con quel Julien.
E' normale, è giusto, è naturale.
Non che si faccia vedere però da tutti come se lavorasse in uno streap club o fosse ad un concorso di miss maglietta bagnata.
Non mi piace, così come non mi piace doverlo vedere IO.
Mi imbarazza.

Comprendi ora perchè io sia arrabbiato?
Sì.
the afterlife


sabato 6 settembre 2014

One Day...

«Voglio avere un figlio da te.»

the afterlife

Nathaniel qualcosa va storto o meglio, è la sua saliva ad andargli per traverso, tanto da tossire con insistenza ma avere l'accortezza di girarsi su un lato per evitare di sputacchiarle in faccia.  «Che cosa?» la voce strozzata e il battito del cuore che di nuovo aumenta il battito. Verrebbe da pensare che la Nephilim si sia stancata di lui e voglia farlo fuori, dato che è la seconda volta che attenta alla sua vita nel tentativo di fargli venire un infarto. Gli occhi però tornano verso di lei, sgranati, senza neanche ritrovarsi a battere le palpebre. «D... Davvero?» dopo la prima incertezza, ce la fa a riprendere parola e torna anche il movimento delle palpebre, sbattendole ripetutamente. «...Qui? Ora?» stavolta le parole si ammorbidiscono di un sorriso malizioso: «Sei davvero sicura? Insomma, mi avevi detto che non ne volevi e io pensavo che l'argomento fosse chiuso. Che non ci fosse modo o comunque tu avessi paura, non fossi sicura. Che fosse una remotissima possibilità tra miliardi di anni...»che qualcuno lo zittisca, prego.
Brianna ride, non esiste una vera ragione. «Sono felice.» gli si rivolge, come a spiegarsi. «Il futuro non può che essere meraviglioso, perché ho incontrato te.» appoggia la testa sulla sua spalla per qualche secondo, quasi faticasse a respirare. «Può succedere oggi, fra dieci anni. Abbiamo il Legame, ricordi?» non gli consente di ribatte: «Non importa quando. Posso e voglio avere un figlio da te. Il discorso non l'abbiamo mai aperto, non sul serio, perché ho sentito proprio ora che... Avremo un bambino, prima o poi.» in parte lo rassicura. Non c'è fretta e non bisogna avvisare le gemelle che stanno per diventare sorelle maggiori, né Brianna accuserà nausea al mattino ma per la prima volta in cento anni, desidera essere madre, desidera avere un bambino dall'uomo che ha accanto ed è qualcosa che entusiasma e spaventa persino la stessa Ethevyn. Zittire Nathaniel, per Brianna, è cosa semplice: si avvicina, fa risalire le labbra dalla gola sino alla sua bocca, cercando di accarezzargli la pelle con la lingua. Per convincerlo a puntare verso casa, sono sufficienti brevi, strategiche pressioni del suo corpo contro quello del Medium ed il risultato è matematicamente garantito.
Nathaniel: «Io sono felice di averti qui con me. Sono felice della nostra nuova casa. Sono addirittura felice che piova.» perché sì, sulla città è tornata a cadere la pioggia con i fulmini che rischiarano la zona e il cielo: «Come è possibile che piova? Mezz'ora fa era tutto sereno.» lo dice ad alta voce ma è probabilmente soltanto un pensiero che passa fugace. «Grazie.» lo dice all'improvviso, ancora arcuando la bocca in un sorriso più aperto. «Grazie perché ti ho incontrato, grazie perché sei qui. Forse dovrei ringraziare anche qualcun Altro, più in alto...» una pausa: «Ma siamo io e te ad aver creato tutto questo, a rendere meraviglioso anche un temporale.» se possibile il sorriso si fa ancora più ampio, mettendo in mostra la dentatura e anche una fossetta ben nascosta tra la barba: «Avremo un bambino.» e lo dice per la prima volta ad alta voce, cercandone lo sguardo e facendo passare le mani dai suoi fianchi, fino alla sua schiena, congiungendosi ad altezza reni. «Più avanti.» precisa, giusto per non vederla scappare via in tempo zero: «Nostro.» aggiunge, alzando le sopracciglia e stringendosi nelle spalle. Il sorriso però è ancora lì e certamente non si smorza quando la Nephilim si fa più audace. Trattiene il fiato, dopo aver inspirato a lungo, assaporando le sensazioni della sua bocca sulla propria pelle. Socchiude gli occhi e ne segue il profilo, chiudendoli del tutto, infine, quando la lingua raggiunge le labbra, pronto ad accoglierla. Decisamente Brianna sa come zittirlo alla perfezione.
 

venerdì 5 settembre 2014

You're Loved So Much

I can't let you die. I can't let you die without you knowing that you are loved, by so many and so much and by no one more then me.

«È già morto qualcuno per proteggermi, Nathaniel. Non voglio fare la collezione.» dice Brianna in tono stranamente asciutto: «E non puoi sapere quanto l'idea di metterti nei guai mi... Annienti. Tu non puoi volermi fare questo.» conclude.
Nathaniel con una mano sta ancora tenendo il suo polso tanto da abbassarsi e cercare di baciarle prima il dorso, poi l'indice, pur senza scostare l'attenzione e lo sguardo da lei.«Ti ho fatto una promessa.» una pausa: «Anzi te ne ho fatte due. Io mantengo sempre le promesse fatte e questa volta non è per imposizione personale, ma perché senza di te non potrei andare avanti.» accenna un sorriso, risollevandosi con il busto: «Senza di te mi sentirei talmente solo da non desiderare più contatti con nessun essere... Umano o meno che sia.» scuote il capo, cercando di sollevare la mano che le teneva il mento, per posizionare l'indice contro le sue labbra. «Sssh.» glielo sussurra anche, quel singolo suono, alzando di poco il mento. «Adesso baciami e basta.»
Brianna ha cercato di azzerare maggiormente le distanze, senza divincolarsi ma sporgendosi per tentare di baciargli la fronte. Resta silenziosa, mesta a fissarlo. «Non dirlo.» risponde in un sussurro: «Hai Madison, hai Ariana. Potresti trovare un'altra donna o potresti vivere tranquillamente. Non dirlo e non pensarlo mai, tu andrai comunque avanti con o senza di me.» cerca di parlare con la stessa autorevolezza, fallendo. «Io non ti abbandonerai mai. Se rimanesse solamente un'ombra della mia coscienza, ti seguirebbe e ti amerebbe, perciò non dirlo: non vivrai senza il mio amore, sin quando vivrai.» respira a fondo. Si lascia sollevare il viso, sorride per circondargli il collo con le braccia e baciandolo con un senso di urgenza fisico, come se dovesse respirare dopo un'apnea.
Nathaniel corruga la fronte e le sue parole hanno solo l'effetto di fargli alzare la voce: «Ma io no voglio un'altra donna! Voglio te.» sull'ultima parte si sporge con il volto verso il suo: «Solo te. Quindi, ti prego...» una pausa: «Non decidere tu cosa debba o non debba fare.» lo dice con gentilezza però, quell'ultima frase, abbassando pure il volume. «Ti amerò con ogni mia fibra o ciò che rimarrà, anche quando non sarò qui. Ti sarò comunque accanto.» annuisce: «E ti amerò anche se dovessi non essere più materiale, su questo piano, come adesso.» e tace poi perché non c'è spazio per altre parole, per nient'altro, che non sia quel bacio. C'è la stessa impellenza, lo stesso bisogno e anche una buona dose di passione, che manifesta nell'acchiapparla per la vita, o almeno provarci, e tirarla verso di sé, così che oltre le labbra combacino.

the afterlife