Doverosa Nota

Brianna Berenice Byrne non esiste e così la sua famiglia.
Tutto quello che viene riportato su queste pagine virtuali, quindi, non è realmente successo.
È frutto della fantasia di un gruppo di players che si divertono.

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giovedì 11 dicembre 2014

At Last

'Le Chateaux', più precisamente, si trova nella lussuosa Prytania Street. Si presenta dall'esterno come una bianca villa vittoriana in perfetto stile col resto del quartiere, illuminata per l'occasione da filamenti di lucette bianche che si attorcigliano anche attorno al gazebo che ripara l'entrata all'edificio, seguendo un viottolo che taglia un giardino ben curato, sebbene per forza di cose deperito. Per non rovinare la festa a nessuno, continuiamo a rifiutarci di far piovere. Alana si è aggiudicata il numero di apertura, l'esibizione che accompagnerà il primo ballo della coppia di neo sposini: la nostra cantante avrà già avuto modo di accordarsi coi tecnici del suono e di prendere posto sul palco allestito all'interno della villa, accompagnata da una band di eccezione, al suo servizio. Tutto è predisposto, ogni dettaglio così come era stato ideato - e di certo non manca il cibo. Agli ospiti non resta che divertirsi.
Alana si è allontanata prima degli altri ospiti dalla chiesa, prendendo un taxi con il denaro gentilmente offerto dagli sposi (?) per il lavoro di stasera, in modo da arrivare prima degli altri alla villa. Non che ci fosse molto da preparare, ma sapete come sono fatti gli artisti, devono studiare l'energia del posto prima di fare quello che fanno di solito e ovunque, devono tirarsela un po'. Adesso, nonostante il brusio allegro degli invitati che prendono posto nella sede dei festeggiamenti per il matrimonio, si avvicina al microfono camminando sul piccolo palco semicircoare addossato alla parete principale della grande sala. Tossicchia scostando la testa dal microfono, tanto per non far sentire a tutti quant'è brava a schiarirsi la voce. Poi riavvicina le labbra al gelato metallico, con un semplice e diretto « Salve ». La sua voce è piatta, lo sappiamo un po' tutti, ma il suo viso è carico di espressività: un velo di emozione, di trepidazione le riempie tutta la faccia. Si è rinfrescata il trucco in taxi e non ha più la giacca addosso, di modo che tutti ora possano ammirare il panneggio color melone e dorato che ha scelto per festeggiare l'unione di Brianna e Nathaniel. «Innanzitutto, benvenuti gli sposi. Sono onorata che abbiate scelto me per onorare il vostro amore. Vi auguro tutta la felicità di questo mondo. E che possa bagnare un po' anche tutti noi, che vi viviamo accanto. » accompagna l'introduzione con un sorriso che non scopra i denti - sia mai- e gli occhi lucidi. Guarda i musicisti disposti tutt'intorno a lei, vicini e compatti, per cercare l'intesa iniziale. E uno. E due. E tre.
«AAAAAT LLLAAAAAAAAST. My looove as come alooone. My lonely days are over. » sapete tutti come andrà a finire. Tutti l'abbiamo cantata almeno una volta nella vita, l'abbiamo sentita nella scena cruciale di un film d'amore e abbiamo sognato che suonasse per noi. Stasera, tutto questo è dei nostri fortunati sposini. «AND LIFE IS LLLLIIIIIKE A SOONG» Alana - che quando lavora è solo Miss Smith - sorride e guarda il pubblico dritto in faccia, facendo qualche passo in mezzo ai suoi colleghi. «THE SKYES ABOVE ARE BLUE. My heart was wrapped up in clover THE NIIIIGHT I looked at you...» questo pezzo è quello più emozionato, da parte sua, grazie al gioco di società di ieri sera. Ma continua, passeggiando lentamente fra i musicisti e scendendo, meno goffamente di quanto ci aspettassimo, dal palchetto, per camminare in emzzo ai tavoli - più specificamente, verso proprio Brianna e Nathaniel. E stavolta non importa gli occhi di chi diventino come, lei non si distrarrà. «I found a THRIIIILL to press my cheeck to. A thrill that IIIIII have never known... oooh yeah.» li guarderebbe tutti e due, allontanando dal busto il braccio che non tiene il microfono. Sarà finita sicuramente al centro dell'attenzione, ma con la musica non le importa poi tanto. Anzi. «And then the spell was cast. And here we are in.. hheavenn » sospira piano, annuendo in un muto "amen sorella" comunicato ad Etta James attraverso il Velo -fatecela passare. Adesso si allontana di un paio di passi all'indietro, abbassando busto e testa come in una riverenza ai due innamorati: «For.. YOU ARE MIIIIIINE. AT LAAAAAAAAASTTTT ». Qualche attimo di silenzio, per riprendere fiato e raddrizzare la schiena, simulando un applauso con l'lamico metallico. « Un applauso a questa magnifica coppia! » incita la folla, per quanto il suo timbro nel parlato le permetta. Tranquilli, i vostri soldi non sono andati sprecati: per nostra fortuna, è un timbro completamente diverso dal cantato.
Brianna trascina Nathaniel in pista, non importa quanto le costi e se debba strapparlo ai parenti, ai brindisi, al cibo, ai regali. Le luci si abbassano, accarezzano Alana che intona quella canzone che ha richiesto espressamente per il suo primo ballo come signora Hunt. «Ricordi?» mormora con voce morbida, bassa, cercando di avvicinarsi al suo orecchio: «Mi hai invitata a ballare, in strada. Sentivamo appena la musica e io non credevo che qualcuno avrebbe voluto danzare con me, in un locale jazz.» sorride, commossa e felice. È stanca dalla lunga giornata. Lascia che le note scivolino fra loro, ascolta il canto di Alana, a tratti strofina la punta del naso contro il collo di Nathaniel. «Eravamo felici, quella sera. Lo saremo ancora e ancora.» sembra volerlo rassicurare o promettergli un'esistenza più serena di quanto sia stata, poserebbe la mano sinistra sulla sua spalla. La Ethevyn è pure incinta, perciò si trova squassata da un turbine emotivo, al languido sentimento che l'avvolge, si aggiungono le visioni dei mesi trascorsi accanto a Nathaniel, vanno a ritroso sino ad raggiungere Alfred, Rebecca, Malcom, tutti i cari che non può abbracciare o sentire, che continua ad amare. Un gelo innaturale non distante dal palco le suggerisce qualcosa, ma lei prosegue a ballare, ad ascoltare la musica anche se i due Skulls sono arrivati: Alfred con i capelli color paglia, il volto ossuto è un teschio bianco e nero, morto di cancro è magro, nervoso con una maglietta che mostra dei tatuaggi alle braccia, stira un sorriso a Nathaniel; non una smorfia dolente, un vero sorriso breve, leggero ma sincero; lei è avvolta in una veste da camera bianco, una donna anziana dai capelli d'argento raccolti alla nuca, il teschio smorza appena la sua bellezza mantenuta nella vecchiaia, ha le mani strette al cuore, sembra stia piangendo, anche lei sorride. Svaniscono sulle ultime note, senza disturbare, senza turbare, senza messaggi, testimoni di quel momento di felicità. Brianna, ignara, applaudirà Alana, la abbraccerà, la ringrazierà per far proseguire l'intrattenimento previsto. #marysuemodeon. #somanyfeels
Nathaniel, in effetti viene strappato all'affetto dei parenti e amici, per essere trascinato via, giustamente, da quella nuova famiglia, costituita da Brianna e colui o colei che porta in grembo. Non è mai stato un individuo che ama mettersi in mostra, essere al centro dell'attenzione e tutta quella giornata, sembra metterlo decisamente alla prova, per quanto al momento ci sia solo la rilassatezza dopo la cerimonia e l'abbraccio di coloro che sono venuti a festeggiare quell'evento con loro. Quello è, tuttavia, un momento solo della coppia, uno dei più intimi della giornata e ovviamente gustabili anche dagli invitati. Accetta di buon grado, senza sbuffi, senza arrossire, di andare a ballare con la sua controparte femminile, poggiandole dolcemente una mano sul fianco più tondetto, data la gravidanza e l'altra a cercare la sua mano, un po' come ha fatto, innumerevoli volte, durante la cerimonia. Per quanto ci sia il desiderio inaspettato di buttare ai rovi la cravatta, per il momento la cosa risulta sopportabile, perdendosi inevitabilmente in quel groviglio di emozioni che si intensificano, ora che è solo con lei, per quanto lo si possa essere in mezzo ad un ricevimento. C'è solo lei comunque, nessun altro. Si piega quel tanto che basta per appoggiare la guancia contro la sua, danzando esattamente come ha fatto quella prima sera, quel loro primo appuntamento, seguendo le note e la meravigliosa voce di Alana. «Io sono felice anche questa sera, anzi lo sono di più. Cosa potrei desiderare di più dalla vita, se non averti qui con me, nonostante le gioie e i dolori. Le vincite e le sconfitte?» glielo sussurra all'orecchio, muovendosi ancora, lentamente, senza per altro calpestarle i piedi, cosa più unica che rara. «E quella sera avevo paura, esattamente come questa.» replica ancora,c on voce bassa: «Una paura diversa. A quel tempo dell'ignoto, che tu non mi volessi. Ora di essere un degno marito per te, nonostante la mia rabbia di questi giorni.» un piccolo bacio, non troppo casto, tra spalla e mascella, fino a risalire ancora al suo orecchio, bisbigliandole, in stereofonia con il cantato di Alana, un pezzo della canzone, pur senza intonarla, ma solo recitandogliela. «Ho trovato un sogno a cui potevo parlare, un sogno che posso chiamare mio, ho trovato un brivido contro il quale premere la mia guancia.» e così dicendo, nuovamente sfiora la sua pelle con un bacio, sulla guancia questa volta, respirandole addosso: «Un brivido che non ho mai provato prima.»

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